videoerre83

Storia

I filmini

8mm

Le prime esperienze in questo mondo, le ho fatte aiutando mio padre con una cinepresa Chinon 8mm e un proiettore Heurtier.
Con taglierina e moviola ci siamo cimentati nella produzione di alcuni montaggi. A questi abbiamo anche aggiunto l’audio, ma gestito separatamente su un registratore a cassette K7.
Ovviamente il sincronismo era solo ipotetico in quanto la velocità di proiezione era molto variabile. 

Heurtier
super8

Con il passaggio al super8, abbiamo preso un proiettore sonoro (purtroppo non così affidabile come il vecchio Heurtier).
Il procedimento per arrivare al filmato definitivo era il seguente:

  • effettuare le riprese con la cinepresa
  • riprendere con la cinepresa eventuali titoli scritti su lavagnetta magnetica
  • far sviluppare le bobine
  • con moviola e taglierina montare il filmato
  • portare la bobina al laboratorio per aggiungere la banda magnetica su cui registrare l’audio
  • infine registrare l’audio (musica e parlato) mentre si visualizza il filmato (cercando di non registrare anche il rumore del proiettore!)

Si poteva così passare finalmente alla proiezione, anche questa laboriosa perché richiedeva proiettore, telone, supporto per mettere il proiettore e oscuramento totale della stanza. Sempre sperando di non dover ricorrere alla moviola per aggiustare inceppamenti e rotture del film.

La prima reflex

Nel 1979 ho comprato una reflex manuale: la Fuji ST750. Con questa macchina, ancora oggi perfettamente funzionante, ho fatto diverse migliaia di fotografie B/N e diapositive.

Con il tempo ho aggiunto al corredo diversi obiettivi, tra cui un luminosissimo 135mm e un 400mm che montavo su un supporto a spalla per fare “caccia fotografica”.

La Fuji, pur essendo una macchina completamente manuale, mi ha dato moltissime soddisfazioni, ma per ovvi motivi di peso e ingombro non potevo portarla sempre con me. Per questo motivo ho preso una OLYMPUS XA.

Questa compatta aveva diversi vantaggi: si poteva chiudere completamente (senza quindi rischiare di lasciare ditate o altro sull’obiettivo), aveva la regolazione del diaframma, aveva la possibilità di correggere l’esposizione, si poteva aggiungere il flash dedicato e, cosa forse più importante, aveva un buon obiettivo.

Per diversi anni questo piccolo gioiellino è stato in tasca, sempre pronto a scattare qualche immagine. E’ questa la macchina con cui ho realizzato le foto che trovate nella sezione SMALP.

olympus_XA_nero

Stampe BN e Dia

In questo periodo la mia produzione si alternava tra le foto in B/N (che sviluppavo e stampavo in casa) e le diapositive (che avevano una resa e un costo nettamente più interessanti rispetto alle classiche stampe a colori).

Con amico, che condivideva la mia passione per la fotografia, ho anche fatto delle prove di diapositive in B/N. Con un processo particolare si trasformava una normale pellicola fotografica in B/N (Ilford HP5 400 ASA) in diapositive ad altissima sensibilità (1600 ASA) e bassa granulosità.

Dopo le deludenti esperienze di stampe da diapositive fatte dai laboratori fotografici, ho deciso di provare la stampa Cibachrome.
Con un ingranditore Durst e i filtri in gelatina riuscivo a fare ottime stampe anche 30x40. Per migliorare la qualità finale, molto sensibile alle variazioni di temperatura e al rispetto dei tempi, avevo realizzato un sistema automatico di gestione del processo di sviluppo. Il drum (cilindro in cui si inseriva la carta Cibachrome esposta) veniva fatto ruotare da un motore del Lego comandato da un primitivo computer. Impostando la temperatura dei bagni, il computer calcolava i tempi, azionava il motore e segnalava quando vuotare il drum per cambiare il liquido.
Il costo finale delle stampe era però sempre molto alto (anche in considerazione degli scarti per errata esposizione o calibrazione colori).

Videoerre

Nel 1983 sono tornato ai film, ma al posto della cinepresa usavo una telecamera.

Ero infatti riuscito a convincere mio padre a fare il grande salto. Dopo essermi accuratamente documentato avevo scelto qual’era il prodotto giusto: il videoregistratore Betamax Sony SL-F1 con telecamera e sintonizzatore separatoera così possibile usarlo come videoregistratore casalingo.

SL-F1

Oltre ad essere un prodotto Sony, di cui ero già affezionato e soddisfatto cliente, aveva una qualità d’immagine e di montaggio, proprie del sistema Betamax, nettamente superiori ai modelli VHS dell’epoca.

HVC-3000

Con questo apparecchio ho iniziato a fare riprese in ambito familiare.
Per poi passare alla realizzazione di piccoli filmati coinvolgendo gli amici. Con l’aggiunta di un microfono a gelato, giravamo per le vie di Milano (e non solo) realizzando interviste o finti spot pubblicitari.

Eravamo dei pionieri in questo tipo di attività e quindi tutti erano molto disponibili e pronti a collaborare.

Con la realizzazione di veri e propri documentari (Val Veny, Chamonix, San Remo, Mantova, Castelli della Val d’Aosta) ho adottato il nome “Video erre” che recentemente ho ripreso ad utilizzare.

Ritorno alla reflex

Con l’arrivo dei figli, mi sono reso conto che una macchina manuale con messa a fuoco manuale non era il massimo per fare le foto a soggetti in movimento. Nel 1992 sono così passato alla Nikon F90.

Nikon_F90

Completavano il corredo di questa macchina:

  • l’obiettivo fisso AF MICRO NIKKOR 105 f2.8, ideale per i primi piani
  • lo zoom AF NIKKOR 24-50 f3.3-4.5, praticamente universale e con un effetto grandangolare che stupisce in ogni immagine
  • il super zoom Tamron 200-400 f5.6
  • il flash dedicato Speedlight SB-25

Con questo sistema ho la certezza di fare sempre scatti perfetti, in tutte le condizioni di luce e senza ricorrere a impostazioni particolari, infatti basta quasi sempre scegliere nella modalità programmata uno dei cinque sottoprogrammi specifici.

Telecamere

Poiché il sistema Betamax era rimasto ai miei genitori, che lo usavano come videoregistratore da tavolo, ho acquistato un camcorder Hi8 con cui filmare i miei figli. La scelta è caduta sulla Canon A1 Hi8 che oltre ad avere un buon obiettivo, aveva una forma particolare che consentiva di impugnarla con due mani, come fosse una reflex, garantendo un’ottima stabilità.

canonU9

Purtroppo dopo qualche anno ho dovuto sostituirla per un guasto con una più semplice Canon UC9.

Successiva ho comprato con un’occasione una Sharp VL-DC1 con cassette miniDV.
Caratterizzata da un display molto grande e luminoso, pur essendo digitale era dotata solo di uscita analogica.

Entrambe sono ancora funzionanti, ma ormai le uso solo per trasferire le vecchie riprese.

Sharpdc1

La foto digitale

A Natale del 2000 mi sono fatto regalare una macchina digitale: la Nikon Coolpix E880.

Coolpix880

Pur avendo una risoluzione di solo 3,3 Mpixel, permette di fare buone fotografie e consente molte regolazioni manuali (anche se non senza difficoltà).

Tramite un aggiuntivo apposito, consente di scattare immagini di negativi o diapositive, anche se di qualità piuttosto limitata.

In dieci anni di onorato servizio ha scattato quasi 8000 immagini, ma a questo punto passiamo ad analizzare l’attrezzatura attuale...

 

25 Jan, 2016

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